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Poseidon

Camera Superior panoramica con vista mare e balcone

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WELCOME DRINK

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COLAZIONE SERVITA IN CAMERA

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FREE WI-FI

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VISTA MARE

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DOPPIA DOCCIA CROMOTERAPICA

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BAGNO IN CAMERA CON VASCA IDROMASSAGGIO

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BALCONE ATTREZZATO CON TAVOLO, SEDIE E OMBRELLONE

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Giardino comune panoramico con ingresso esclusivo, attrezzato con tavoli, sedie e sdraio con zona solarium e colazione.

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CASSAFORTE

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ARIA CLIMATIZZATA

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ASCIUGACAPELLI

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LINEA CORTESIA

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KIT SOLARIUM (TELO, ACCAPPATOIO E CIABATTE)

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TV ULTRA HD SCHERMO PIATTO

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FREE MINIBAR

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COLLEGAMENTO TELEFONICO DI SERVIZIO CON LA RECEPTION

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SERVIZIO LAVANDERIA

 

Nella mitologia greca Poseidone, dio del mare, dei maremoti e dei terremoti, nacque da Crono e da Rea e fu identificato dai Romani con Nettuno. Secondo la leggenda narrata da Esiodo, Poseidone venne ingoiato dal padre Crono assieme ai suoi fratelli e sorelle, perché Crono temeva che gli avrebbero sottratto il trono. Rea riuscì a salvare Poseidone, nascondendolo dentro un branco di cavalli o, in altre versioni del mito, affidando il figlio agli abitanti di Rodi.

Poseidone contribuì a sconfiggere i Titani e Crono nella narrazione della Titanomachia; con la sua potente arma, un tridente forgiato dai ciclopi, sconfisse i Titani rinchiudendoli poi in una prigione da lui stesso costruita. Quando venne sorteggiato il regno, Zeus prese il cielo, Poseidone il mare e tutte le acque, e Ade gli inferi. 

Omero narra che Poseidone, con altre divinità, si ribellò a Zeus, imprigionandolo ma questi, una volta libero, punì i ribelli ordinando a Poseidone di servire Laomedonte, re di Troia. Nella guerra di Troia, Poseidone si schiera coi greci e odia Ulisse, protagonista dell’Odissea, in quanto aveva accecato suo figlio, il ciclope Polifemo. Quest’ultimo chiede al padre, una volta che Ulisse ed i compagni furono fuggiti, di vendicarsi per lui e di non farlo tornare a casa; per questo Poseidone non partecipa al concilio degli dei, nel quale questi decidono di far tornare a casa Ulisse.

Il nome di Poseidone è legato anche alla scomparsa dell’isola leggendaria di Atlantide di cui parla Platone nel IV secolo a.C. Era situata oltre le colonne d’Ercole e il suo popolo prosperava grazie alle sue ricchezze naturali. L’isola prendeva nome da Atlante, uno dei figli di Poseidone, e come lui sarà chiamato l’Oceano dove l’isola era collocata. Quando i suoi abitanti divennero avidi di potenza, meritarono il castigo di Poseidone e così, a causa di grandi terremoti e inondazioni, nel tempo di un giorno e di una notte, l’isola Atlantide scomparve inghiottita dal mare.

La sua potenza si manifesta essenzialmente negli sconvolgimenti tellurici e marini; gli sono sacri il toro, il cavallo, il delfino, animali che personificano la forza generatrice della natura, la velocità, l’elemento acqueo e terrestre. Suo simbolo è il tridente, con il quale scuote la terra e ne fa zampillare le sorgenti: in Atene, nell’Eretteo, si mostrava una profonda cavità lasciata dal suo tridente quando, in gara con Atena per il predominio sulla città, fece scaturire una fonte o, secondo un’altra versione, generò un cavallo. In questa disputa tra gli dei vinse Atena che donò l’ulivo all’ umanità e diede nome alla città. A lei fu dedicato il tempio sull’ Acropoli e a Poseidone quello sul mare a Capo Sounion.

Alla fine del VII secolo a.C., i cittadini della città magnogreca di Sibari, nell’attuale Calabria, vollero possedere un caposaldo sul mare Tirreno per commerciare con gli Etruschi e, viaggiando da un mare all’ altro, fondarono la città che prese nome proprio dal dio, Poseidonia, l’attuale Paestum. 

Nel suo periodo di maggior splendore proprio qui a Paestum furono edificati il tempio di Atena nel 510 a.C. e quello di Nettuno nel 460 a.C.