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Afrodite

Camera Superior panoramica con vista mare e terrazzo

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WELCOME DRINK

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COLAZIONE SERVITA IN CAMERA

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FREE WI-FI

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VISTA MARE

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BAGNO IN CAMERA CON VASCA E DOCCIA

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TERRAZZO PRIVATO ATTREZZATO CON SDRAIO, TAVOLO, SEDIE E OMBRELLONE

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Giardino comune panoramico con ingresso esclusivo, attrezzato con tavoli, sedie e sdraio con zona solarium e colazione.

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CASSAFORTE

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ARIA CLIMATIZZATA

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ASCIUGACAPELLI

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LINEA CORTESIA

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KIT SOLARIUM (TELO, ACCAPPATOIO E CIABATTE)

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TV ULTRA HD SCHERMO PIATTO

minibar

FREE MINIBAR

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COLLEGAMENTO TELEFONICO DI SERVIZIO CON LA RECEPTION

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SERVIZIO LAVANDERIA

Nella mitologia greca era la dea della bellezza, dell’amore e della fertilità, che i romani identificarono con Venere. Secondo Omero era figlia di Zeus e di Dione, una delle dee della prima generazione divina, associata al cielo, al mare e alla bellezza; invece, secondo la Teogonia di Esiodo, era nata in primavera dalla spuma del mare fecondata dai genitali di Urano che Cronos aveva scagliato in mare dopo la ribellione contro il padre. Afrodite, dal greco afros, la spuma, aveva anche l’appellativo di Urania, perché figlia del Cielo. Appena emerse dalle onde, su una conchiglia di madreperla, Zefiro l’aveva spinta sulla riva dell’isola di Cipro e, quando la dea mosse i primi passi sulla spiaggia, i fiori sbocciarono sotto i suoi piedi e subito le vennero incontro le Ore, le Cariti, Peito, la persuasione, Potos, il desiderio, Himeros, la brama, per accoglierla e onorarla. La vestirono con un vestito bellissimo e una cintura, le misero boccoli d’oro e di gemme alle orecchie, braccialetti ai polsi e una collana splendente al collo. Dal cielo arrivò un carro di gemme, tirato da due colombe, la dea vi salì, fu così assunta in Cielo e Zeus la diede in moglie ad Efesto. Afrodite veniva rappresentata nel fiore della sua giovinezza, sopra il vestito portava una cintura magica, dove erano raccolti tutti i vezzi, le grazie, il sorriso che promette ogni gioia, i teneri dialoghi degli innamorati, i sospiri che persuadono e il silenzio espressivo. 

Platone formulò poi una teoria per riconciliare le due versioni differenti sull’ origine di Afrodite, insinuando che in realtà esistessero due dee diverse con lo stesso nome, una per rappresentare l’amore superiore tra uomini, e l’altra per rappresentare l’amore tra uomini e donne. Platone le chiamò rispettivamente la ‘Afrodite Celeste’ e la ‘Afrodite Pandemia’. 

Nella mitologia in occasione delle nozze di Peleo e Teti, Eris (la dea della discordia) presentò una mela d’oro da dare alla dea più bella. Era, Atena e Afrodite gareggiarono per l’onore, e Zeus nominò Paride, il principe troiano, come giudice. Per influenzare la sua decisione, Atena gli promise la forza e l’invincibilità, Era gli offrì le regioni di Asia ed Europa, e Afrodite gli promise la donna più bella del mondo. Paride scelse Afrodite. Vinse Elena di Sparta, già moglie di Menelao, e così il rapimento di Elena compiuto da Paride, spinse il re di Sparta a richiedere l’aiuto del fratello Agamennone e ad inviare una spedizione a Troia per riprendersi Elena, da qui lo scoppio della guerra di Troia.

Erano sacri ad Afrodite: tra le piante, il mirto, la rosa, il melo, il papavero; tra gli animali, il passero, la lepre, il cigno, il delfino e soprattutto la colomba. Dalle sue varie unioni ebbe alcuni figli, dal troiano Anchise ebbe Enea; dal dio Dioniso ebbe Imene, il dio delle feste nuziali; da Ares ebbe due figli terribili, Eros, amore, e Anteros. I poeti greci raccontano che quando Afrodite ebbe Eros, si lamentò con la dea Temi perchè il figlio non crescesse; Temi le rispose che il bambino non sarebbe cresciuto finchè non avesse avuto un fratello. Allora Afrodite diede vita ad Anteros che significa “colui che ricambia l’amore“; così i poeti con questa leggenda hanno voluto dire che l’amore, per poter crescere, deve essere ricambiato.

Inoltre Afrodite era onorata come protettrice di coloro che viaggiavano per mare e infatti le sue origini e la conseguente associazione col mare, si manifestarono nella posizione di molti santuari costieri dedicati a lei e nei parecchi epiteti, tra i quali Afrodite Pontia (‘delle profondità marine’) e Afrodite Euploia (‘della buona navigazione’). Afrodite fu associata anche al pianeta più luminoso, Venere, considerato da sempre un aiuto prezioso per la navigazione.

La storia di Afrodite continuò a interessare gli artisti nel corso dei secoli, specialmente durante il Rinascimento, e la ritroviamo immortalata nel quadro di Sandro Botticelli, La Nascita di Venere, che si trova nella Galleria degli Uffizi di Firenze.