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M.C. Escher a Ravello

Maurits Cornelis Escher (1898-1972), il grandissimo artista olandese, grafico e incisore, arrivò in Italia nel 1922 e l’anno successivo approdò in Costiera Amalfitana, dove conobbe e sposò sua moglie Jetta Umiker a Viareggio nel 1924. Escher soggiornò più volte a Ravello e molte sue rappresentazioni di tipo paesaggistico furono realizzate proprio durante i suoi viaggi in Campania, Abruzzo, Toscana, Calabria e Sicilia.
In Costiera Amalfitana realizzò tra il 1931 e il 1934 diverse opere ispirate ad Atrani, Positano, Scala, Torello e Ravello, celebri per l’uso degli effetti ottici, di prospettive invertite e costruzioni geometriche, una rilettura delle tipiche abitazioni costiere, dei terrazzamenti e degli intrecci di vicoli e gradini che lo affascinavano.
Tra questi capolavori ricordiamo gli scenari di Ravello, aventi come soggetto il santuario dei Santi Cosma e Damiano, una tipica casa agricola, il leone di Piazza Fontana Moresca e il villaggio di Torello.
“Desidero ricercare la felicità nelle cose minuscole, come una piccola pianta di muschio di due centimetri che cresce su una roccia, e voglio provare a fare ciò che desidero da tanto tempo: copiare queste cose infinitamente piccole con la maggior precisione possibile.”
(Appunti di Escher a Ravello)

Sicuramente Escher fu colpito dall’originalità di Villa Barluzzi e dovette conoscerne i proprietari. Chiari richiami alla struttura della Villa sono presenti infatti in alcune sue opere come Salita e discesa del 1960 e Cascata del 1961, oltre ad altre specificamente dedicate dall’ artista alla Villa.

Come si evince dalla documentazione fotografica di alcune stanze, erano almeno sei i quadri di Escher numerati e firmati dall’autore, esposti alle pareti fino al subentro del nuovo proprietario di Villa Barluzzi.
Sono tutti chiaramente ispirati ai paesaggi di Ravello e della Costiera Amalfitana nei quali sono imprevedibili l’articolazione e l’alternanza di spazi aperti e chiusi e architettura e natura si fondono in istantanee di viaggio che sono vere e proprie sperimentazioni grafiche.

 

Interni di Villa Barluzzi con opere originali di M. C. Escher fotografati da Domenico De Masi