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Le campane di Villa Barluzzi

Le campane di Villa Barluzzi

Le campane attualmente presenti in Villa Barluzzi sono state progettate su commissione e realizzate dalla Pontificia Fonderia di campane Marinelli che opera da oltre dieci secoli ad Agnone (IS), nel Molise. Si tratta della più antica fonderia italiana, tra le più antiche al mondo, che nel 1924 ha ottenuto da Papa Pio XI il privilegio di effigiarsi dello stemma pontificio.
http://campanemarinelli.com


L’Arte è già storia!

Di seguito illustriamo alcune fasi della lavorazione

Per realizzare una campana occorrono procedure molto complesse e tempi tecnici di circa 3 mesi.

Si parte dalla costruzione di una forma composta da “Anima”, “Falsa Campana” e “Mantello”.

ANIMA: con una sagoma di legno si prepara una costruzione di mattoni ricoperta di argilla corrispondente al volume del vuoto della campana.

FALSA CAMPANA: Sull’anima, si realizza con della nuova argilla il modello di quella che sarà la vera campana di bronzo. Esso avrà quindi stesse dimensioni e decorazioni della vera campana di bronzo.
[Per dimensioni si intende il rispetto di misure proporzionate geometricamente ai fini dell’ottenimento della nota desiderata. Mentre la tecnica usata per le decorazioni è quella famosa della “cera persa”].

MANTELLO: Sulla falsa campana si applica uno strato spesso di argilla per ottenere il negativo di tutta la faccia esterna della falsa campana decorata.

A questo punto si solleva il Mantello, si elimina la falsa campana e si ricolloca il mantello sull’anima. Il modello viene quindi interrato nel fosso di colata posto di fronte al forno in cui viene fuso il bronzo a 1200° C. Il metallo liquefatto viene versato all’interno della forma riempiendo lo spazio libero tra anima e mantello. Dopo un lento raffreddamento la campana è estratta dal fosso di colata e, liberata dalla forma, viene ripulita e cesellata.
Si procede infine al collaudo musicale, all’applicazione del battaglio e degli ancoraggi in ferro che permetteranno alla campana di poter suonare.

Arte Campanaria e storia a Villa Barluzzi

La candidatura dell'Arte Campanaria tradizionale a Patrimonio Unesco

Il Ministero della cultura ha presentato ufficialmente a Parigi la candidatura multinazionale dell’“Arte Campanaria tradizionale” per l’iscrizione nella Lista UNESCO del Patrimonio Culturale immateriale.

La notizia segue di pochi giorni la candidatura nazionale UNESCO della cucina italiana.

I campanili sono un simbolo identitario delle nostre comunità, il ‘suono della tradizione’ è il timbro delle campane che a Pasqua risuoneranno ovunque. Le campane ‘suonate a festa’ sono un paesaggio sonoro che riecheggia nei borghi italiani come nelle grandi città. Questa candidatura riconosce nell’arte campanaria, che ha radici profonde nella nostra storia e nei nostri territori, un carattere originale della nostra nazione”, dichiara il Ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano.

Il suono delle campane è l’Italia – aggiunge il Sottosegretario alla cultura con delega UNESCO, Gianmarco Mazzi – tocca l’anima e scalda il cuore. Come cantava Zucchero, in una splendida canzone di qualche anno fa, è il ‘suono della domenica’, anche di Pasqua, soprattutto di questi tempi con la pace sotto minaccia”. 

La partecipazione italiana è promossa dalla Federazione Nazionale dei Suonatori di Campane, che raggruppa 23 associazioni presenti sul territorio italiano, con il sostegno della Conferenza Episcopale Italiana e delle tre fonderie storiche, ancora in attività, specializzate nella realizzazione di campane: la molisana Pontificia Fonderia Marinelli, l’emiliana Fonderia Capanni e la Fonderia Allanconi di Crema.

Le componenti della candidatura includono le tecniche di suonata delle campane, la loro realizzazione e composizione, le strutture architettoniche dei campanili, per lo più associati a cattedrali e chiese, che sono espressione culturale e partecipativa di una vasta comunità italiana.

Il fascicolo, redatto dall’Ufficio UNESCO del Ministero e già approvato dal Consiglio Direttivo della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, rappresenta la proposta di estensione di riconoscimento dell’elemento, già iscritto per la Spagna.

Roma, 6 aprile 2023

Ufficio Stampa e Comunicazione Mic

https://www.beniculturali.it/comunicato/24432

Sito Unesco

Ministero della Cultura